La gioia per l’arrivo del bambino occupa gran parte dei nove mesi di gravidanza, tra preparativi, speranze e sogni ad occhi aperti su come sarà e a chi assomiglierà. Arriva però un momento, man mano che la scadenza del termine si avvicina, in cui si materializza la paura del parto e per molte future mamme può essere un problema.
Avere paura del parto è normale
Tra film visti al cinema, serial medici e racconti di amici e familiari che ci sono passati, il momento del parto può essere vissuto come un incubo. La maggior parte delle persone a cui chiederai informazioni, probabilmente risponderà che è stata una delle esperienze più dolorose mai affrontate e che tutto si dimentica alla vista del neonato. Un cliché, spesso una frase fatta, che spaventa e non potrebbe essere diversamente. Temere il momento clou dell’essere madri è normale e capita a tutte, anche a chi non è alla prima gravidanza.
Il dolore si può limitare
Provare dolore durante il parto è inevitabile e per capirlo basta pensare a come questo avviene. Tuttavia, e per fortuna, la scienza moderna non costringe più le partorienti a soffrire inutilmente e, a meno che non esistano limitazioni dovute allo stato di salute, il dolore è reso sopportabile grazie a tecniche specifiche. C’è chi medita, chi sceglie la visualizzazione, chi partorisce in acqua o sfrutta l’effetto delle posizioni che facilitano l’uscita del bambino. E se tutto ciò non bastasse, la farmacologia ci viene in soccorso e epidurale e protossido d’azoto sono ancora alleati preziosi.
Di che dolore stiamo parlando
A dimostrare come il dolore del parto sia un’esperienza soggettiva che dipende dalle caratteristiche di ciascuna donna, basta il fatto che chiedendo a chi ci è passata cosa ha provato e a cosa paragonerebbe quel dolore, si ottengono le risposte più disparate. Quando si deve dare concretezza al paragone, il dolore del parto diventa, di volta in volta, simile al mal di denti, al fastidio del ciclo mestruale, un dolore indescrivibile o, all’opposto, neppure degno di nota. Insomma, avere paura del parto non solo non serve, ma mette in allerta i sensi e rischia di abbassare la soglia del dolore peggiorando la situazione.
Prepararsi aiuta
Capire come si svolgerà il parto, potrà placare le ansie più comuni e farlo, al giorno d’oggi, è davvero molto semplice grazie a video, libri e alla possibilità di discuterne con il medico di fiducia o, meglio ancora, con chi sarà presente in sala operatoria. Progettare, per quanto possibile, l’evento e stabilire un piano d’azione, visitare la sala parto, nonché seguire uno degli appositi corsi pre-parto, sono tutte azioni utili ad eliminare l’alea, il lato misterioso dell’evento e quindi a tenere a bada l’ansia. Anche esprimere ciò che si prova di fronte ad un gruppo di pari, di donne che stanno affrontando lo stesso percorso, può essere risolutivo, perché un buon confronto è spesso sufficiente ad eliminare dal piatto pregiudizi e convinzioni errate. Se però ogni rimedio sembra non funzionare e la paura del parto diventa soverchiante, tanto da tramutarsi in panico paralizzante, è bene rivolgersi ad uno specialista: quella che stai affrontando potrebbe essere la forma patologica della paura del parto, chiamata tocofobia.
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