L’idratazione è fondamentale, lo sappiamo bene: garantisce il corretto funzionamento dei reni, del sistema cardiovascolare e persino di quello respiratorio; è inoltre una grande alleata della nostra bellezza e diventa importante per la salute di pelle e capelli. Secondo la comune opinione, sono otto i bicchieri d’acqua che dobbiamo assumere ogni giorno per stare bene; è una cosa che sappiamo tutte, ma è davvero così?
Le origini del mito
Di una quantità d’acqua minima necessaria si inizia a parlare addirittura nel 1945, quando il Food and Nutrition Board inserisce tra le raccomandazioni sull’alimentazione quella relativa all’assunzione di almeno due litri e mezzo di acqua al giorno affermando che:
La quantità adeguata d’acqua per adulti è di 2,5 litri al giorno nella maggior parte dei casi. Un livello che può essere considerato ottimale per diverse persone è di 1 millimetro per ogni caloria di cibo ingerito. La maggior parte di questa quantità è contenuta negli alimenti preconfezionati.
Il consiglio, come è possibile notare, è però più completo di quanto pensassimo e fa un’importante precisazione che sarebbe poi stata tralasciata nell’atto di tramandarlo fino a noi: l’acqua che ci è necessaria è in gran parte contenuta in ciò che mangiamo, specie quando si tratta di prodotti preconfezionati, come quelli che acquistiamo quotidianamente al supermercato.
La comparsa degli otto bicchieri
Il passaggio dai due litri e mezzo ai fatidici sei o otto bicchieri quotidiani si deve ad un altro errore di trasmissione. Nel 1975, un nutrizionista di nome Friedrick J.Stake diede alla stampa un libro, interamente dedicato alla nutrizione umana, nel quale in effetti utilizza quale unità di misura i bicchieri da tavola e ne consiglia, in condizioni normali, almeno sei o otto nell’arco delle ventiquattro ore; come il suo predecessore, però, aggiunge una precisazione, ovvero il fatto che l’acqua di cui abbiamo bisogno si trova anche nella frutta, nella verdura e in altre bevande (caffè, latte e addirittura, parole sue, soft drink e birra). Anche in questo caso, questa piccola aggiunta cambia totalmente la portata della prescrizione e, di nuovo, viene tralasciata da coloro che riprendono il testo e ne diffondono i contenuti.
Il comportamento corretto
Davanti a questa precisazione, è normale chiedersi quale sia, in effetti, la quantità d’acqua che dobbiamo bere per stare bene, ma una risposta valida per tutte purtroppo non c’è. Il quantitativo minimo di due litri e mezzo, può essere utilizzato quale bussola, ma non va certo inteso alla lettera e il fabbisogno di ognuna di noi deve essere stabilito in base al regime alimentare (chi mangia più verdura, ad esempio, avrà una necessità inferiore rispetto a chi non la ama), alle abitudini di vita, alle attività sportive che eventualmente pratica.
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