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Quando i primi mesi sono uno stress: le dure prove di una coppia in erba

I sei ostacoli da superare nei primi sei mesi di un rapporto

Se pensate che i primi sei mesi di una giovane coppia siano un idillio, probabilmente è passato molto tempo da quando è capitato a voi; certo, c’è la fase dell’innamoramento che rende tutto rosa e sopportabile, ma non sono assenti le difficoltà e i motivi di stress. Anzi, a ben vedere, è proprio in questi primi tempi, fondamentali per stabilire se il rapporto continuerà e si trasformerà in una relazione stabile, che si concentrano alcune delle prove più difficili da superare.

Doversi mostrare al meglio

Nei primi mesi di un rapporto, fateci caso, siamo tutti perfetti. Lui è il principe azzurro che ogni donna vorrebbe incontrare: dice le parole giuste al momento giusto, è galante, premuroso; ha dei modi a dir poco deliziosi e non fa nessuna di quelle cose terribili che fanno gli uomini, abbassa persino la tavoletta del wc. Noi siamo tutte carine, sempre rigorosamente ben vestite e truccate, mai un capello fuori posto; ci vestiamo come se dovessimo andare ad un pranzo di gala anche per un caffè al bar all’angolo; non ci lamentiamo di nulla, adoriamo tutto ciò che sceglie per noi, dal film alla farcitura della pizza e se non ci piacciono, pazienza, non sarà davvero così importante. Diventa importante (anzi, una vera questione di vita o di morte) sei mesi dopo il primo incontro, quando finalmente smettiamo questo gioco delle parti e ci riveliamo per quello che siamo: lui, un uomo medio con la fissa per il calcio e noi siamo le solite nevrotiche a cui non va mai bene niente. Finalmente, trascorsi i fatidici six months, possiamo tirare il fiato, togliere la maschera di scena e confrontarci davvero.

Il bagno

Non è affatto carino parlarne, ma anche il bagno è fonte di stress nelle fasi iniziali di una relazione, almeno per la maggior parte delle persone. Quanto può essere imbarazzante aver bisogno della toilette la prima volta che capitiamo a casa sua? E anche per lui, che poi si svelerà mostrando chiara e forte la sua natura, questi primi mesi devono essere una tortura. Il motivo di tanta riservatezza è semplice: il partner, almeno nella nostra visione delle cose, deve vederci come un essere etereo, senza difetti e che, tutt’al più, emana un profumo inebriante che ricorda l’infanzia, il mare, i petali di rosa…quanto è dolorosa la successiva caduta agli inferi? In fondo sappiamo tutti che ogni essere umano ha dei bisogni fisiologici, nessuno escluso; lo sanno persino i bambini, che nelle librerie trovano tantissimi titoli sull’argomento; quella che facciamo nei primi mesi è una danza, un gioco, una rappresentazione. A suon di mal di pancia.

I profili social

Qualche tempo fa la cosa più orribile che potesse capitare ad una coppia ancora ai primi passi era che una delle due future suocere decidesse di aprire l’album di famiglia e di mettere in guardia nuora o genero sulle disgrazie cui sarebbe andato in contro continuando la relazione. Oggi le minacce arrivano da tutte le parti e si concentrano nel web, dove i nostri profili social sono l’equivalente di un amico pronto a raccontare alla nostra nuova fiamma tutti i nostri più imbarazzanti segreti. Gallerie fotografiche con gli ex, imbarazzanti gusti musicali, un passato da nerd o, peggio, l’orrendo abbigliamento delle medie. Sei mesi passati a cercar di nascondere, spiegare o far finta di niente, sperando che l’altro non veda nulla di troppo raccapricciante.

I messaggi

Dove si posiziona il confine tra un messaggio entusiasta al novello partner e una disperata richiesta di attenzione? Gran bella domanda, perché i primi mesi sono tutti un tentativo di conoscenza e comprensione reciproca anche con riguardo al linguaggio e ai modi di dire. Lo slancio è pericolosissimo, perché rischia di farci apparire borderline come minimo; di contro, anche temporeggiare studiando con eccessiva attenzione ogni parola potrebbe mandare il messaggio sbagliato e restituire l’immagine di una persona trattenuta e poco spontanea. E non pensate che sia sufficiente addolcire il testo con una manciata di emoticon, perché ancora non sapete se l’altro appartiene alla categoria di coloro che le apprezzano o se, al contrario, le disdegna. Ogni messaggio, ogni telefonata è una vera e propria lotta e le incomprensioni sono all’ordine del giorno. Unico lato positivo: se superate i sei mesi è fatta e potrete rispondere alla domanda “Come stai oggi?” senza rischiare una guerra mondiale.

Le effusioni

Sempre in tema di limiti da stabilire, nei primi sei mesi si gioca anche la partita delle effusioni, per stabilire quando e quanto sono lecite e quando, invece, sfociano in un comportamento eccessivamente appiccicoso. Nessuno dei duo vuole apparire indifferente, ma nemmeno esagerare e tutta la tensione che questo provoca si traduce in mani che non si toccano, abbracci che non partono e baci che restano sulle labbra. Tempo perso in inutili fisime che verrà prontamente recuperato non appena la conoscenza, anche sotto questo profilo, sarà un po’ più approfondita.

Gli amici

Se la famiglia d’origine è abbastanza defilata in questa prima fase, non così gli amici, che rivestono il ruolo di giudici supremi delle probabilità della coppia di durare nel tempo. Non c’è niente da fare, se volete avere una possibilità come coppia, dovete conquistare se non tutti, almeno la maggior parte degli amici del partner. Far colpo su una persona è già difficile, riuscirci con un’intera squadra di supporter è arduo e potrà sembrare impossibile, ma basterà provarci e già questo sarà un passo verso il settimo mese.