Si parla di stress da lavoro quando le richieste dell’ambiente di lavoro superano la capacità del lavoratore di affrontarle e controllarle.
Se da un lato è vero che lavorare sotto una certa pressione può migliorare le prestazioni lavorative stesse e, conseguentemente, dare maggior soddisfazione quando si raggiungono gli obiettivi fissati è altrettanto vero che se le richieste e la pressione diventano eccessive si ha come risultato lo stress da lavoro. Lo stress, di per sé, non è una malattia, ma può portare a problemi di salute mentale e fisica (esaurimento nervoso, depressione, cardiopatie per esempio). Secondo degli studi, inoltre, bisogna considerare che le donne hanno anche un altro problema da affrontare: nella metà dei casi, lo stress è spesso provocato dalla difficoltà di conciliare l’impegno professionale con la vita familiare. Non dimentichiamo che i datori di lavoro sono obbligati a tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro e gli ispettori del lavoro sono a disposizione per verificare che tale obbligo sia assolto.
Alcuni segni evidenti dello stress da lavoro possono riguardare l’ambito lavorativo, ma anche l’aspetto comportamentale e psicologico e, talvolta, sfociare in malattie psicosomatiche. Dal punto di vista lavorativo, per esempio, campanelli d’allarme devono essere l’assenteismo, problemi disciplinari, conflittualità e difficoltà relazionali: tutti problemi che poi sfociano nella bassa qualità delle prestazioni lavorative. Per quel che riguarda l’ambito comportamentale si possono provare spesso indecisione, insicurezza, impazienza, impulsività e un senso di isolamento che porta a un aumento del consumo di alcol, di sigarette o di caffè. Com’è facilmente immaginabile questa situazione porta a una scarsa concentrazione, a una stanchezza cronica come anche alla sensazione di avere la testa vuota, a soffrire di attacchi di ansia, angoscia e stati depressivi come anche può portare a disturbi del comportamento alimentare ma anche del sonno; oppure ancora problemi gastroenterici, cardiocircolatori, respiratori, sessuali, dermatologici: insomma, un problema vero e proprio di dimensioni non trascurabili.
Alcuni suggerimenti per combattere lo stress da lavoro
Per affrontare lo stress da lavoro è necessario prima di tutto porsi delle domande: è veramente il luogo di lavoro a rendermi nervosa, oppure scarico sul lavoro la tensione che accumulo nella vita privata? E ancora: quali sono gli elementi e le situazioni che mi fanno più innervosire? Cosa mi angoscia? Chi o cosa mi rende ansiosa? Quando esco dall’ufficio riesco a lasciare lì i problemi? Se risponderete con sincerità a queste domande, potrete avere già un quadro abbastanza chiaro della situazione.
Se ritenete di essere vittime di stress da lavoro, la prima cosa da fare è provare a fare qualche cambiamento: alcuni li potete mettere in pratica da sole (ad esempio la banale sistemazione della scrivania, il cambiamento di percorso per raggiungere l’ufficio, oppure cercare di chiarire i problemi con i colleghi e le colleghe), per altri cambiamenti si avrà bisogno della collaborazione degli altri e dei responsabili del vostro settore: in questo caso è bene parlare con il datore di lavoro o con l’ufficio risorse umane. Spesso lo stress da lavoro è un problema di gestione, per questo è importante essere ben organizzate e stilare una lista con le priorità, programmando i compiti più difficili di ogni giorno per quando si è freschi (al mattino, per esempio, o all’inizio del turno).
Lo stress da lavoro si combatte anche fuori dal lavoro, prendendovi cura di voi stesse. Nel fine settimana, spegnete i cellulari e collegatevi il meno possibile a Facebook e internet in generale: passate del tempo con la persona che amate o dedicatevi alla lettura di qualche buon libro come anche alla visione di un film al cinema con le amiche. Medicine, alcol e tabacco non alleviano affatto lo stress, anzi creano più problemi che altro. Se invece la situazione è veramente difficile da gestire, parlatene con il vostro medico e ricorrete alla consulenza di uno psicologo.
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