Nel 2014, qualcuno, attratto dalla delizia della cioccolata Lindt, trovò oggetti metallici all’interno dei suoi cioccolatini.
L’anno successivo, grazie ad analisi condotte con i raggi X, si trovarono bulloni, viti e bottoni automatici in alcuni cioccolatini. La responsabile è un’impiegata di 57 anni che lavorava nella fabbrica della Lindt a Oloron-Sainte-Marie, nel sud-est della Francia. Il tribunale di Pau l’ha condannata ad un anno di reclusione con la condizionale perché responsabile di aver introdotto oggetti metallici in molte confezioni. Il procuratore Christophe Muller, ha dichiarato che il suo gesto aveva come obiettivo quello di attirare l’attenzione della direzione, essendo lei assunta, in qualità di lavoratrice temporanea, da oltre 27 anni.
Secondo una stima aziendale, Lindt avrebbe perso circa mezzo milione di euro, a causa del ritiro delle confezioni incriminate dal mercato e per il potenziamento delle misure di sicurezza all’interno dello stabilimento francese, attivo dal 1920. 27 anni di lavoro temporaneo sono decisamente troppi, ma siamo certi che la Lindt presterà più attenzione alle condizioni dei suoi dipendenti d’ora in poi, non vorremmo rischiare sorprese poco gradite nelle uova di Pasqua, anche se, sicuramente, i bottoni automatici, sarebbero decisamente più utili di ciò che di solito contengono.
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