Il 7 gennaio è stato pubblicato Lazarus, il nuovo singolo del grande David Bowie, deceduto questa notte a causa di un cancro, anticipazione dell’album di inediti Blackstar, uscito, invece, l’8 gennaio, giorno del suo compleanno.
Secondo quanto affermato dal Daily Mail, l’artista avrebbe registrato il suo ultimo capolavoro ben consapevole che sarebbe stato la sua ultima fatica: stava infatti lottando contro una brutta malattia che l’ha condotto alla morte. Blackstar è il regalo di addio per i suoi fan, è la morte ed il dolore che si fanno arte. Guardando il video di Lazarus ed ascoltando il testo della canzone a posteriori, tutto è chiaro: Look up here, i’m in heaven, I’ve got scars that can’t be seen, (in italiano “Guardate lassù, sono in Paradiso, ho cicatrici che non possono essere viste”.
Nel video il Duca Bianco è sdraiato in un letto d’ospedale, gli occhi sono bendati ed appare bloccato, incapace di muoversi, di liberarsi nonostante i tentativi: è in trappola, il suo destino è segnato. L’atmosfera è cupa, buia, la voce ed il volto, spesso, trasmettono dolore. Eppure Bowie, ad un certo punto, sembra voler consolare i suoi fan: You know, I’ll be free (“Sai che sarò libero”).
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