L’Espresso ha raccontato la storia di Chiara Cocchiara, 28 anni, siciliana, che di professione fa l’ingegnere aerospaziale, un lavoro come altri, insomma.
Attualmente, la giovane donna lavora presso Eumetsat, centro di operazioni spaziali per satelliti meteorologici, in Germania, dopo aver conseguito ben tre lauree specialistiche. Ma ha un sogno: fare l’astronauta. Nel 2014, Chiara, partecipa alla International Astronautical Congress, a Toronto, dove ha la possibilità di conoscere importanti esponenti della NASA che, subito, colgono il suo grande potenziale. Ecco che le propongono di partecipare ad un loro progetto, dalla durata di un anno. La giovane, nonostante sia consapevole che i suoi sogni, accettando quell’offerta, avrebbero avuto la possibilità di realizzarsi, ha la forza di rinunciare; per motivi privati, infatti, non le è possibile impegnarsi per un anno intero in una missione che l’avrebbe portata lontana da tutto e tutti.
Ma Chiara non si arrende, decide, infatti, di presentare tre suoi progetti alla Mars Society, la quale, anche in collaborazione con la Nasa, organizza missioni simili, ma con rotazioni di due settimane. Dopo poco, Chiara scopre di essere stata scelta come Crew Engineer, dal 12 al 27 dicembre, sarebbe stata alla Mars Desert Research Station. Insomma, avrebbe passato il suo Natale su Marte. E così è stato. Lei è l’unica europea ad aver partecipato alla missione, volta a simulare la vita su Marte.
L’Espresso ha raccolto il suo racconto ed a noi è sembrato doveroso riportare la storia di una giovane donna italiana che permette al nostro Paese di distinguersi, per ragioni positive questa volta.
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